Dall'Immaginazione alla Magia: Viaggio nel Cuore di un Carro Allegorico
Arte, Ingegno e Tradizione: Vi Sveliamo i Segreti dei Maestri Cartapestai che Trasformano Carta e Metallo in Opere d'Arte Monumentali
La SCULTURA è una delle prime attività in ordine di tempo a prendere l’avvio. Grandi sagome metalliche vengono costruite per fare da supporto all’argilla che viene poi modellata. È un lavoro lungo che richiede particolare perizia ed attenzione. Da queste matrici si ricavano di volta in volta dei calchi in gesso che mani esperte ripartiscono in numerosi pezzi. È come in un puzzle: le figure tridimensionali vengono distinte in numerose porzioni che devono essere in seguito ricomposte per ottenere la forma finale.
Parallelamente, sulla piattaforma del carro, prende avvio il lavoro della MECCANICA. Sul modello si sono studiati i movimenti che le figure devono compiere: si tratta ora di metterli in pratica. È un’attività che richiede notevoli conoscenze perché si devono realizzare le strutture che formeranno l’ossatura delle figure e delle parti di scenografia che devono essere animate. I movimenti delle figure, azionati da motoriduttori elettrici o da pompe idrauliche, vengono provati e riprovati affinché rispondano a criteri di morbidezza e naturalezza di movimento. Non c’è qui tempo per spiegare quanti ripensamenti o quante aggiunte vengono poi compiute in corso d’opera e quanto il lavoro delle saldatrici e delle smerigliatrici scandisca il passare del tempo nel cantiere.
Durante tutto l’anno si compie però anche un lavoro più silenzioso, è la CARTAPESTA che mani operose giorno per giorno traducono in forme. Finissime striscioline di carta di giornale vengono imbevute di colla di farina e pazientemente deposte sulle forme di gesso in più strati. È in questa fase che tutte le parti del carro prendono forma per venire poi rimontate sopra le strutture metalliche preparate per accoglierle. La carta e la colla solidificandosi danno vita a leggerissimi gusci sagomati, allo stesso tempo robusti e flessibili. Le figure appaiono ora nella loro completezza ma la superficie non è ancora immediatamente percepibile per la miriade di striscioline di carta stampata che ne disturbano la visione.
Si è fatto quindi il tempo della PITTURA. La carta viene coperta da uno strato bianco uniforme, il “gessetto”, che fa da base ad ogni altro colore. Poi i colori diverranno i protagonisti del carro: è un lavoro che richiede l’intervento del pennello e dell’aerografo. È l’ultima fase della realizzazione del carro, e siamo ormai in pieno inverno. Il lucido protettivo distribuito sulle parti dipinte rappresenta infine l’operazione conclusiva prima che il lavoro possa essere mostrato in pubblico. Il carro ora è finito, può essere liberato dai teli pronto per sfilare per le vie del paese.
Ecco dunque la prima di Carnevale: dopo mesi di lavorazioni tenute segrete ai rivali e al pubblico si aprono gli “uscioni”, il carro, affiancato dalla MASCHERATA, composta da giovani figuranti che con i loro costumi e i loro balli ne amplificano l’effetto scenografico, attraversa faticosamente le anguste strettoie dei vicoli del centro storico e raggiunge la piazza pronto a dare lustro di sé e ad esibirsi nel suo massimo splendore davanti agli occhi attenti e severi della giuria composta da cinque qualificati esperti, convocati in gran segreto da un notaio.
Le successive domeniche di Carnevale passano tra momenti di divertimento durante le sfilate, le cene e le feste mascherate, alternati a momenti d’ansia in attesa del verdetto finale. Infatti, in tutto il mese di febbraio si verifica un continuo susseguirsi di indiscrezioni, voci di corridoio e depistaggi riguardo alla classifica dei carri e delle mascherate. Soltanto dopo la lettura del testamento di Sua Maestà Giocondo, Re del Carnevale, viene proclamato il carro vincitore; immediatamente dopo esplode la festa dei sostenitori, che dà il via a settimane di sfottò e canzonature rivolte ai rivali perdenti. La lettura della classifica chiude la storia naturale del carro. Per alcuni mesi ci si riposerà e si commenteranno i risultati; si studieranno i punti di forza e di debolezza del lavoro condotto l’anno precedente finché non si giungerà all’aprile. La primavera porterà allora nuove idee e con esse appunti e schizzi, i semi del carro che sta per nascere verranno gettati, la macchina faticosamente prenderà nuovamente il suo corso, animata dai pensieri di tante persone intente a dar vita ad un nuovo sogno di Carnevale.